WHEELCHAIR CURLING – A Leila il Premio Gallinatto, una storia di passione e determinazione

Una storia di sport, di ghiaccio, di perseveranza e di passione. Infinita. Quella di Leila Sinisi non è una storia che si legge tutti i giorni, è la vita di una giovane atleta disabile che da circa 3 anni, ogni venerdì, si sposta da La Spezia a Pinerolo per coltivare la sua passione, il wheelchair curling.
Dedizione e determinazione che le sono valse il premio intitolato a Gianandrea Gallinatto, compianto coach anche della Nazionale di wheelchair curling, mancato poco meno di cinque anni fa. Un riconoscimento istituito per volontà di Amanda Bianchi, delegata provinciale FISG Piemonte, e della famiglia Gallinatto, che si prefigge di gratificare annualmente l’atleta che più si è distinto per merito e impegno.
L’occasione per la consegna è finalmente capitata lo scorso venerdì, alla presenza di Lorenzo Piatti, presidente della Virtus Piemonte Ghiaccio, società per cui è tesserata Leila, Renato Viglianisi, presidente FISG Piemonte, Giuseppe Antonucci, consigliere federale FISG e Bruna Destefanis, assessora allo sport di Pinerolo, in concomitanza con la recente riapertura del Palacurling pinerolese (clicca qui per il servizio RAI TGR Piemonte).
Proprio il supporto fondamentale di Giuseppe Antonucci ha contribuito a rendere sostenibile il viaggio di Leila: la collaborazione tra il Comitato Italiano Paralimpico e la scuola della giovane atleta ligure ha infatti permesso di ideare e sviluppare un progetto ad hoc che le consentisse l’allenamento settimanale.
“Io e i signori Gallinatto – spiega Amanda Bianchi – abbiamo deciso di premiare Leila perché, nonostante la sua giovanissima età, è una ragazza che sta insegnando a tutti noi cosa vuol dire essere determinati e seguire le proprie passioni. Da due anni, tutti i venerdì i suoi genitori partono da La Spezia e l’accompagnano a Pinerolo per fare allenamento. Lei rappresenta esattamente lo spirito del premio: tanta grinta, determinazione e forza di volontà per seguire la propria passione sportiva. Un grande merito va anche ai suoi genitori, persone davvero eccezionali, che consentono a Leila di coltivare il suo sogno. Sono davvero molto dispiaciuta per non averle potuto consegnare il premio di persona: appena incontrerò Leila, le dirò quanta ammirazione ho per lei, è un esempio per tutti”.